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Jul 25 2012

Arriva il nuovo Riccometro.

Arriva il nuovo "Riccometro". E sarà anti-furbi. Il nuovo indicatore - che nel linguaggio burocratico viene chiamato Isee e che consente ogni anno a circa 4 milioni di persone l'accesso a prestazioni sociali o di ottenere sconti sulle rette di accesso gli asili nido e alle università - viaggerà per via telematica. A prevederlo è un emendamento del governo alla legge Finanziaria. La norma indica le modalità dei collegamenti telematici che consentiranno una veloce certificazione da parte dell'Agenzia delle Entrate: si verificherà così la corrispondenza di quanto dichiarato agli elementi in suo possesso. Una delle novità riguarda la possibilità per l'agenzia di verificare anche il possesso di patrimoni in azioni, titoli, conti correnti: le Entrate potranno infatti anche interrogare gli attuali archivi sulle consistenza dei patrimoni mobiliari detenuti presso intermediari finanziari.E' lo stesso governo nella relazione tecnica a mettere in risalto l' "assoluta rilevanza che sta assumendo la diffusione dell'Isee", cioé del riccometro, "come strumento per la prova dei mezzi per l'accesso a prestazioni sociali agevolate. Gli ultimi dati ufficiali indiano in più di 4 milioni le dichiarazioni sottoscritte ogni anno e in più di 11 milioni gli individui coperti da dichiarazione sostitutiva unica ai fini Isee. L'obiettivo è quello di una semplificazione delle procedure e di una razionalizzazione dei controlli. Così - spiega il governo - si potrà "far fronte a comportamenti opportunistici dovuti ad un sistema di controlli non pienamente sviluppato: vi é evidenza aneddotica di frequenti sottodichiarazioni del reddito già dichiarato ai fini fiscali, operazione che con l'inserimento dell'Agenzia delle Entrate nel sistema non sarà più possibile". Per i furbi che approfittano di prestazioni sociali e che ottengono sconti dei quali non hanno diritto, togliendo queste risorse a chi ne ha davvero bisogno, la possibilità di aggirare le norme diventa un po' più difficile. La "dichiarazione sostitutiva unica" prevista dal riccometro potrà ora seguire una procedura assistita. Il cittadino potrà attivarla rivolgendosi ad un Caf, ma anche all'amministrazione pubblica competente o alla sede Inps che trasmetteranno telematicamente le informazioni all'Agenzia delle Entrate. Il cittadino non dovrà fornire le indicazioni già in possesso dell'amministrazione ma avrà comunque la possibilità di far valere eventuali cambiamenti nelle condizioni familiari ed economiche. Ci si potrà rivolgere alle Entrate anche direttamente, per via telematica. L'Agenzia, una volta attivata la procedura, calcola l' "Indicatore di Situazione economica equivalente" tenendo conto dei dati in possesso dell'anagrafe tributaria (come ad esempio quelli degli immobili e dei redditi dichiarati) ma anche i dati autocertificati dal soggetto che richiede la prestazione agevolata. Arriva poi, sempre per via telematica e quindi con un risparmio di costi, una certificazione Doc. Discordanze ed omissioni tra quanto affermato dai cittadini e i dati delle Entrate saranno subito rilevate. Sono anche previste procedure nel caso in cui il cittadino non ritiene giusti le informazioni utilizzate dall'amministrazione. Ma certo i controlli saranno attenti, riguarderanno anche i patrimoni: come dire, non basterà avere redditi bassi per ottenere prestazioni sociali perché si controllerà anche il fatto che non si è già ricchi e magari i guadagni sono quelli finanziari che non finiscono nella dichiarazione dei redditi. "Si rafforza il sistema dei controlli - spiega infatti il governo nella relazione tecnico-illustrativa - con riferimento soprattutto al patrimonio mobiliare: attualmente in meno del 15% dei casi viene dichiarata l'esistenza di un patrimonio mobiliare, percentuale che scende a meno del 3% nel Mezzogiorno. L'Agenzia delle Entrate potrà, nei casi in cu si registrino anomalie e in maniera selettiva, interrogare le consistenze dei patrimonio mobiliari detenuti presso intermediari finanziari". Il fisco, in pratica, va a caccia di furbi. E non spenderà nulla: il costo dell'emendamento è cifrato uguale a zero che - é scritto nella relazione tecnica - "é da considerarsi prudenziale rispetto ai risparmi che si potranno verificare"



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